Le Apparizioni della Madonna a Castelpetroso
1888, Castelpetroso, Isernia, Molise, Italia
La Prima Apparizione
Anche qui, come a Lourdes e Fatima, Ella scelse gli umili: Bibiana Cicchino, trentacinque anni, semplice e onesta contadina, nata e residente in Castelpetroso, e Serafina Valentino, trentiquattro anni, anch'essa nata e residente in Castelpetroso.
Il 22 marzo 1888, mentre cerca una pecora smarrita, Bibiana, attratta dal bagliore che emana da una grotta, si avvicina, ed è immediatamente immersa in una visione celeste: la Beata Vergine mezza inginocchiata, con le mani tese e gli occhi rivolti al cielo, è lì, in un atto di supplica e offerta; ai suoi piedi giace il Gesù morto coperto di sangue e ferite.
La notizia delle apparizioni si diffuse con la rapidità del fulmine per tutto Castelpetroso e si propagò a ondate successive in tutti i paesi e le regioni vicine. Folle di fedeli, come colpiti da un brivido, sentirono il bisogno di fare pellegrinaggio alla grotta della Cesa tra Santi e il loro numero crebbe giorno dopo giorno: la montagna presto diede l'impressione di un formicaio umano. Pochi giorni dopo le apparizioni, circa 4000 pellegrini giunsero in un solo giorno alla Cesa tra Santi.
Vescovo Francesco Palmieri
Il Vescovo Francesco Palmieri, vescovo di Bojano, al primo manifestarsi di questi straordinari eventi, mise immediatamente sotto controllo la Cesa tra Santi e dispose un primo processo preliminare per indagare sulle presunte apparizioni. In seguito, lo stesso Santo Padre Leone XIII, anche se oralmente, lo nominò Delegato Apostolico, affidandogli il compito di effettuare un'ispezione della grotta delle Apparizioni in nome della Santa Sede.
La mattina del 26 settembre 1888, il Vescovo si recò alla grotta della Cesa tra i Santi e anche lui ebbe la grazia di vedere la Madre dei Dolori, nella stessa attitudine descritta dalle prime due veggenti. Queste sono le sue parole testuali: "Con spirito felice posso affermare che i prodigi di Castelpetroso sono gli ultimi tratti della Divina Misericordia, per richiamare gli smarriti sulla retta via. Anche io posso testimoniare che, quando andai al luogo sacro, concentrandomi nella preghiera, ebbi l'apparizione della Vergine".
Il Vescovo Palmieri parla in termini di piena accettazione dei fenomeni di Castelpetroso che si configurano in un disegno divino e non nel quadro dell'isteria e dell'illusione.
La stampa ha immediatamente ripreso i fatti di Castelpetroso: "Il Servo di Maria", una rivista mariana bimestrale pubblicata a Bologna dai Servi di Maria e da alcuni laici, è stata una delle prime a pubblicare e divulgare le notizie sulle Apparizioni, continuando poi, con puntuale fedeltà, ad aggiornare i suoi lettori sulle novità che venivano registrate lì di volta in volta. Il direttore della rivista, Carlo Acquaderni, nel novembre 1888 andò alla roccia benedetta insieme a suo figlio Augusto: nel cuore del padre c'è la grande speranza di ottenere la guarigione del figlio, condannato a morire per le tragiche conseguenze di una malattia incurabile, la tubercolosi ossea. La fede, quando è ferma, vera e sincera, può solo ottenere miracoli: Augusto viene guarita miracolosamente!
La Prima Pietra
Nell'esplosione del suo entusiasmo per la salute recuperata di suo figlio, Carlo Acquaderni, attraverso la rivista mariana che dirige, lancia un appello a tutti i devoti della Madonna Addolorata affinché raccolgano offerte da utilizzare per la costruzione "di un oratorio, una cappella" - dice lui - in quel luogo benedetto dalla speciale presenza di Maria.
Il suo desiderio è in sintonia con quello del Vescovo Palmieri: la costruzione di un edificio sacro in onore della Madonna è uno dei punti centrali del programma di sviluppo che il Vescovo Palmieri sta delineando per Cesa tra Santi. Il Santo Padre, informato dal Vescovo dell'iniziativa, approva e benedice. Acquaderni, dopo aver fatto accordi con il Vescovo, inizia il suo lavoro di penetrazione e sensibilizzazione per la costruzione del Santuario. Il movimento si è diffuso come un incendio. All'inizio di febbraio 1890 l'ingegnere Francesco Gualandi di Bologna, incaricato della progettazione del tempio, ha già consegnato il progetto e i disegni. I lavori preliminari per la posa della prima pietra iniziano e il 28 settembre 1890, alla presenza di circa trentamila persone, in un'atmosfera di gioia, intensa preghiera, fede e fervente attesa, il Vescovo Palmieri, durante una solenne celebrazione, pone la prima pietra che segna l'inizio dei lavori.
La costruzione del Santuario è stata realizzata grazie alle generose offerte dei fedeli ed ha visto alternarsi momenti di intenso e sollecito lavoro a momenti di interruzioni e crisi.
Il fatto che un'opera così impegnativa sia stata portata a termine, sebbene in lunghi anni, con pochi mezzi e scarse risorse finanziarie, dimostra il ruolo essenziale della Provvidenza.
Il 6 dicembre 1973, su richiesta dei Vescovi del Molise, il Santo Padre Paolo VI ha emesso un decreto proclamando la Beata Vergine Maria Addolorata, venerata nel Santuario di Castelpetroso, PATRONA DEL MOLISE.
Il Messaggio della Madonna Addolorata di Castelpetroso

Qual è il messaggio che la Madonna ha voluto lasciare all'Italia e al mondo intero attraverso le apparizioni di Castelpetroso? A Lourdes chiese preghiera e penitenza, a Fatima chiese anche sacrifici per i peccatori e indicò il Santo Rosario per ottenere qualsiasi grazia. A Castelpetroso la Madonna non parlò, o meglio, parlò attraverso il suo atteggiamento. Nelle apparizioni di Castelpetroso, la Madonna è in un atteggiamento molto diverso da quello con cui solitamente viene presentata la Madonna Addolorata, specialmente dalla pietà popolare: anche qui, il suo volto esprime immenso dolore, ma ella è in un atteggiamento regale di maternità sacerdotale; mezza inginocchiata, le sue braccia sono tese in un atto d'offerta: offre Gesù, frutto del suo grembo, al Padre, come Vittima di espiazione per i peccati dell'umanità. Consapevole della missione redentrice di Gesù, che deve redenere l'umanità proprio attraverso la sofferenza, davanti al Figlio Crocifisso, Ella, "già amorevolmente consenziente all'immolazione della vittima da lei generata", come dice Lumen Gentium (n. 58), accetta la Volontà del Padre, unendosi al sacrificio redentore di Gesù.
Questo atteggiamento della Madonna conferma una verità teologica: Dio associò la Beata Vergine all'opera della Redenzione e Ella, conformandosi pienamente a questa volontà, con le sue sofferenze accettate ed offerte, divenne Coredentrice del genere umano. Tutti i sacrifici e i dolori offerti, tutte le lacrime e tutti i sacrifici e i patimenti offerti, tutte le lacrime e le sofferenze della Madonna Addolorata, che raggiunsero il loro culmine nel momento della morte di Gesù, per la benedizione di Dio, hanno accompagnato tutta l'umanità, in unione con le sofferenze del Redentore, "mescolate", si potrebbe dire, con le sofferenze stesse di Cristo.
Il messaggio di Castelpetroso è molto profondo e ci invita a riflettere sul dolore coredentivo di Maria, sulla superabondanza e supereffusione del suo amore materno: come Madre Coredentrice, ella ci ha generati alla vita della grazia al prezzo di sofferenze indicibili.
La Madonna di Castelpetroso ci ha insegnato la necessità di cooperare con le sofferenze di Cristo come disse San Paolo. L'apparizione la mostrò in un atteggiamento regale di maternità sacerdotale; mezza inginocchiata, le braccia tese in un atto d'offerta: ella offre Gesù, frutto del suo grembo, al Padre, come Vittima di espiazione per i peccati dell'umanità. Dio associò la Vergine all'opera della Redenzione, e lei, conformandosi pienamente a questa volontà, con le sue sofferenze accettate ed offerte, divenne Coredentrice del genere umano. Questo è il messaggio di Castelpetroso: Santa Maria, come Madre Coredentrice, ci ha rigenerati alla vita della grazia al prezzo di sofferenze indicibili.